Cos'è la sicurezza sul lavoro: le 10 cose più importanti da sapere
Esploriamo insieme il mondo della sicurezza sul lavoro con 10 domande essenziali per capire in modo corretto gli obiettivi e i requisiti normativi.
1. Cosa si intende con "sicurezza sul lavoro"?
2. Perché la sicurezza sul lavoro è importante?
3. Quale normativa regola la sicurezza nei luoghi di lavoro?
4. Quali sono i principi fondamentali della sicurezza sul lavoro?
5. Quando è obbligatoria in azienda la sicurezza sul lavoro?
7. In azienda, chi ha l'obbligo di garantire la sicurezza sul lavoro?
8. Chi ha il compito di vigilare la sicurezza sul lavoro?
10. Quali sono le sanzioni per la mancata formazione del personale?
1. Cosa si intende con "sicurezza sul lavoro"?
Con il termine "Sicurezza sul lavoro" si fa riferimento all'insieme di azioni interne ed esterne all'azienda che hanno come fine il garantire l'incolumità e la salute dei lavoratori e del personale presente.
In questo contesto, tra tutte le attività volte a ridurre al minimo il rischio sul luogo di lavoro, la prevenzione assume un ruolo di fondamentale importanza.
2. Perché la sicurezza sul lavoro è importante?
La sicurezza sul posto di lavoro riveste un ruolo di primaria importanza in diversi aspetti, tuttavia la salute dei dipendenti è quello in maggior rilievo. A supporto a ciò, recenti ricerche nel settore dimostrano che le aziende che adottano una politica adeguata orientata alla sicurezza dei lavoratori ottengono benefici sia dal punto di vista umanistico che della produttività..
In sostanza, benessere psicofisico ed un ambiente di lavoro tranquillo e positivo sono solo alcuni dei vantaggi che possono svilupparsi sul luogo di lavoro quando l'azienda mira ad investire le proprie forze sulla prevenzione e sicurezza.
3. Quale normativa regola la sicurezza nei luoghi di lavoro?
Il D.Lgs 81/2008 o meglio conosciuto come "Testo unico sicurezza sul lavoro", è la normativa di riferimento che guida le aziende, responsabili e consulenti nell'ambito della prevenzione e sicurezza sul lavoro.
Introdotto nel 2008, il decreto supera i predecessori integrando e migliorando precedenti norme e si distingue per la sua semplificazione.
Tra le principali novità menzioniamo:
- l’individuazione dei fattori e delle sorgenti di rischio;
- la riduzione del rischio;
- il monitoraggio continuo delle misure preventive;
- l’elaborazione di una strategia aziendale accettata e condivisa.
4. Quali sono i principi fondamentali della sicurezza sul lavoro?
I principi fondamentali su cui si fonda l'intero sistema della sicurezza lavorativa sono:
- valutare i rischi per la salute e la sicurezza presenti;
- eliminare o ridurre tali rischi sostituendoli alla fonte;
- limitare l’utilizzo di sostanze pericolose sui luoghi di lavoro;
- effettuare controlli sanitari periodici dei lavoratori;
- informare e formare i lavoratori in materia di sicurezza;
- informare e formare i rappresentanti della sicurezza aziendale;
- consultare i rappresentanti per la sicurezza e renderli partecipi della situazione aziendale;
- programmare e attuare misure di sicurezza adatte;
- vigilare sull’effettiva efficacia ed applicazione di tali misure di sicurezza.
5. Quando è obbligatoria in azienda la sicurezza sul lavoro?
Ogni azienda con almeno un collaboratore nell'organico è tenuta a implementare una politica di informazione e formazione riguardante la sicurezza aziendale, assicurandone la corretta e effettiva attuazione.
La sicurezza e la prevenzione sono concetti strettamente correlati ai dipendenti e alla tutela della loro incolumità, pertanto il numero dei collaboratori non può costituire motivo di discriminazione normativa.
A tal proposito, viene fornita una chiara definizione del termine "lavoratore" al fine di evitare fraintendimenti. Questa definizione si applica a tutte le categorie di lavoratori o figure equiparabili, come:
- Soci lavoratori di cooperative o società;
- Tirocinanti;
- Studenti coinvolti nell'alternanza scuola-lavoro;
- Partecipanti a corsi di formazione professionale;
- Volontari;
- Lavoratori a progetto;
- Lavoratori a chiamata;
- Apprendisti.
In altre parole, si tratta di tutte le persone che svolgono un'attività lavorativa per conto di un datore di lavoro, sia esso pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo scopo di apprendere un'arte, un mestiere o una professione.
L'indice di rischio correlato alla tipologia di azienda, così come la specificità del ruolo lavorativo, determinano il percorso formativo da seguire e le relative misure preventive da adottare.
6. Qual'è il primo obbligo a cui il Datore di lavoro deve adempiere per conformarsi alle norme della sicurezza sul lavoro?
Il datore di lavoro per mettersi in regola con la sicurezza sul lavoro, deve per prima cosa stendere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ossia quel testo che presenta un'analisi dettagliata dei rischi presenti nell'ambiente di lavoro e delle misure di prevenzione e protezione da adottare per garantire la sicurezza dei lavoratori. Ricordiamo inoltre che il DVR deve essere aggiornato periodicamente per tener conto di eventuali modifiche delle condizioni di lavoro o dei rischi identificati.
Successivamente alla redazione del DVR, il datore di lavoro dovrà:
- nominare il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP);
- nominare il Rappresentante dei Lavori sulla Sicurezza (RLS);
- nominare il medico competente;
- programmare la sorveglianza sanitaria;
- formare se stesso, i lavoratori e i dirigenti attraverso appositi corsi di formazione ed eventuali aggiornamenti;
- redigere il piano di sicurezza aziendale.
7. In azienda, chi ha l'obbligo di garantire la sicurezza sul lavoro?
A dover garantire la sicurezza sul lavoro in azienda è il datore di lavoro, applicando tutte le procedure stabilite dalla normativa come le misure preventive ed operative atte a ridurre o cancellare i rischi per i lavoratori.
tra i compiti rilevanti del datore di lavoro ricordiamo:
- il dovere di offrire un ambiente lavorativo sicuro;
- il dovere di informare e formare i lavoratori sui rischi presenti in loco;
- il compito di vigilare e verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche (norme UNI) da parte dei dipendenti;
- la stesura del DVR.
8. Chi ha il compito di vigilare la sicurezza sul lavoro?
Qui entra in gioco la figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), compito solitamente affidato ad un consulente esterno ma che può essere svolto anche dallo stesso datore di lavoro o da un dipendente dopo aver frequentato e superato l'apposito corso formativo.
L'RSPP ha principalmente il compito di:
- eseguire il sopralluogo degli ambienti lavorativi con conseguente verifica delle condizioni di pericolo;
- collaborare col datore di lavoro nella elaborazione di dati necessari alla descrizione aziendale ed alla corretta valutazione dei rischi conseguenti;
- presentare piani formativi ed informativi per il personale in materia di prevenzione e sicurezza;
- monitorare lo status aziendale e programmare interventi di mantenimento e miglioramento per la sicurezza dei lavoratori.
9. Chi ha l'obbligo di partecipare ai corsi di formazione e addestramento per la sicurezza sul luogo di lavoro?
Per rispettare la normativa sulla sicurezza sul lavoro, è obbligatorio seguire corsi di formazione dedicati, nonché i relativi aggiornamenti e, in alcuni casi, partecipare a sessioni di addestramento. Questa obbligatorietà riguarda tutti coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nell'ambito della sicurezza, come indicato nel D.Lgs 81.
I corsi variano in termini di contenuto, durata e argomenti trattati a seconda del livello di responsabilità e delle mansioni assegnate a ciascun individuo. Inoltre, tali corsi si adattano al livello di rischio presente in azienda. È importante sottolineare che questi corsi devono essere svolti durante l'orario di lavoro e non devono comportare alcun costo per i dipendenti, ma sono a carico del datore di lavoro.
È essenziale svolgere i corsi di formazione e aggiornamento sulla sicurezza sul lavoro per tutelare la salute e l'integrità dei lavoratori, oltre ad essere un obbligo di legge, come stabilito dagli articoli 36 e 37 del D.lgs 81.
Se vi sono infrazioni, mancanze o inadempienze, il datore di lavoro può essere soggetto a sanzioni.
10. Quali sono le sanzioni per la mancata formazione del personale?
Le sanzioni previste per il datore di lavoro o sul dirigente per la sicurezza,se nominato, ammontano a:
MANCATA FORMAZIONE DI
|
SANZIONE
|
---|---|
|
|
Lavoratori | arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
|
Datore di lavoro che assume il ruolo di RSPP | arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44
|
RSPP | arresto fra 3 e 6 mesi o ammenda da € 2.740,00 a € 7.014,00
|
RLS | arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
|
Dirigenti e preposti | arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
|
Addetti prevenzione incendi e addetti al primo soccorso | arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.474,21 a € 6.388,23
|
Addetti all'uso attrezzature da lavoro | arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da € 3.071,27 a € 7.862,44
|
La tua azienda è in regola con gli adempimenti normativi? Iscrivi il tuo team ai migliori corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro.